Il vincitore è stato Gianmatteo Avancini.

Si può dire che tutto sia cominciato quando comprai una mountain bike da Decathlon (buona ma sempre da Decathlon) e d’istinto mi resi conto che avevo voglia di scalare montagne per ore e perdermi nella natura. Strana quella sensazione, mai provata, e quindi da strutturare per poter renderla più folle. Cosi , era nel 2010, iniziai a correre, e come tutti, seguendo più o meno improbabili tabelle su internet. I risultati erano abbastanza mediocri quindi perché non peggiorare la situazione aggiungendo nuoto e ciclismo? Inizia così l’era del Triathlon senza avere idea di dove e cosa questo mi avrebbe portato.

Migliorare il nuoto, ecco l’idea, ed ecco apparire coach @Lorenzo Aversa che sta iniziando ad allenare una squadra di triathlon…. E’ stato amore a prima vista, un manipolo di “disadattati” con le mie stesse fissazioni ma con la differenza di farlo  a 1 min/km più veloce. Così quella spinta interiore originata da chissà quale trauma infantile trova un terreno fertile nella Catelli Romani Triathlon fondata da @Paolo Bellucci @Francesco D’Alessandro (Bastone) ed altri oscuri personaggi.  Raggiungere chi mi stava davanti era una forza poderosa che mi rimandava agli anni dell’università: uno strano parallelo che solo qualcuno molto bravo potrà spiegare.

Ma lo sport è come una droga, se ne vuole sempre di più perché , per chi non lo sapesse, le endorfine hanno una struttura chimica simile all’eroina. Il mio corpo di 55enne intanto si è a adattato a qualunque carico di lavoro e cosi nasce l’idea del primo full IRONMAN a Thun inseguito per 2 anni a causa del covid e portato a casa anche grazie alla compagnia di @Fabio Barbarulo ed il supporto del coach @Fabio di Niccola. Segue Nizza, bellissimo, con @Simone Cataldi ma non basta. Avrei voluto qualcosa di più avventuroso che fosse veramente fuori dagli schemi. “Quando vuoi giocare con i grandi”? La provocazione di @Mario Santilli, maestro di cerimonie, è accolta con ingenuo entusiasmo : ottime condizioni per formalizzare l’iscrizione al triathlon estremo EagleXman.

Al momento del tuffo nel lago di Campotosto quando è ancora buio, mi è ben chiaro quanto i margini siano ristretti : questi , ancora intatti a metà competizione, svaniscono del tutto sulla salita da Ofena alla piana di Campo Imperatore per un ovvio contrattempo : 42° all’ombra a fondovalle. Ma partita finisce quando arbitro fischia e tutto è ancora possibile. L’ultimo jolly è @Andrea Zuffi che non è della CRT ma è obbligatorio citarlo per il passato e per il supporto decisivo in questo passaggio. Grazie alla sua spinta finale raggiungo il check point di fonte Cerreto con l’oscurità a soli 7 minuti dal limite. Il resto è lo scalare fino a campo imperatore esausto e felice.

Non so se lo sport rende migliori ma fino a quando qualcosa è capace di riempire la nostra anima , vuol dire che la salvezza è possibile.
[Gianmatteo Avancini]